Campionati Italiani 2014
La Compagnia Balestrieri della Città di Volterra vince il XXX° Campionato Italiano Litab, sia per la categoria a Squadre che nella categoria Individuale con Elena Baroncini.
Classifica:
1°Volterra: 308
2° Terra del Sole: 305
3° Chioggia: 292
Intanto qualche foto di Roberto Betti…
CAPPOTTO DEI BALESTRIERI VOLTERRANI: CAMPIONI D’ITALIA IN SQUADRA E NEL SINGOLO.
Un fine settimana magico, intenso, indimenticabile.
Non può esserci descrizione migliore di questa per cercare di raccontare quanto vissuto dai balestrieri volterrani durante i due splendidi giorni trascorsi ad Amelia per disputare la XXX edizione del Campionato Italiano di tiro con la Balestra antica da banco Litab.
Due giorni colmi di risate, scherzi, pianti, gioia, stanchezza, abbracci e tensione.
Due giorni con gli occhi di tutti puntati addosso perché Amelia riceve le migliori Compagnie di balestrieri provenienti da tutta Italia, e Volterra è tra le favorite.
Volterra si presenta compatta all’appuntamento, mostrando una tranquillità dietro la quale, però, si nasconde un forte carico di tensione. I balestrieri volterrani, consapevoli delle loro possibilità, oltre alla gara devono affrontare anche il peso emotivo di dover difendere le medaglie d’oro vinte lo scorso anno in terra sarda: quella di squadra e quella del singolo.
Dopo lo splendido cappotto del 2013 sembra impossibile fare meglio. C’è solo da perdere per Volterra, mentre le altre squadre, agguerrite e intenzionate ad interrompere il dominio volterrano, hanno tutto da guadagnare.
Il weekend competitivo inizia con la prima sfida, quella del sabato, nella quale i “Maestri d’Arme” ed i “Campioni” di ogni Città si affrontano per esibirsi in un tiro unico in rotella: Volterra mette in gioco il proprio balestriere. Si, un unico balestriere per Volterra, perché quest’anno il Campione volterrano è anche il Maestro d’Arme: Mario Benassai.
Ma subito spunta la prima difficoltà: la balestra di Marione non entra sul banco messo a disposizione dalla Compagnia ospitante, escludendolo dalla competizione. Niente d’irreparabile; Mario ha già pronta la soluzione e presenta al tiro i “due migliori novizi”: Alessio e Duccio, con due balestre che per conformazione non hanno problemi di aggancio su banco.
E così è stato. Anche se “Novizi”, i giovani balestrieri volterrani sono pronti a rendere al meglio, affrontando i più esperti balestrieri delle altre Compagnie in una condizione di tiro non ottimale: banco di tiro sconosciuto e difforme da quello consueto, posizione di tiro scomoda, sole negli occhi e forte vento laterale.
Un solo tiro di prova e poi il momento della verità: riusciranno i due giovanotti di Volterra a tenere testa ai più forti ed esperti balestrieri italiani? Uno a fianco dell’altro, Alessio e Duccio sono chiamati per ultimi, ed affrontano la sfida a testa alta. Il primo a tirare è Alessio: la verretta non colpisce il centro del bersaglio, ma non è molto lontana. Diciamo nella media di chi lo ha preceduto.
Poi è il turno di Duccio. Il vento aumenta ma lui rimane calmo, nonostante il brusio della Piazza insorta per la lunga attesa di quel “momento senza vento”. Finalmente scocca la freccia, che si pianta dritta inserendosi in quarta posizione. Non male per un novizio che ha fatto meglio di ben nove esperti Maestri d’Arme: bravo Duccio!
Un buon risultato, anche se i vincitori sono altri. Non c’è da perdersi d’animo, perché … per una strana combinazione l’esibizione del sabato è stata vinta dalle stesse Compagnie che l’avevano vinta anche lo scorso anno. Sicuramente un buon presagio, anche perché, come diciamo ormai da qualche anno: non conta vincere il sabato. Tirare bene conta la domenica!
E la domenica arriva, ed arriva il finalmente il giorno più importante. Ogni balestriere che sa che dovrà dare il meglio, mettendo a frutto l’esperienza derivata dall’allenamento di tutto l’anno.
Fin da subito è chiaro l’atteggiamento di alcune delle squadre rivali: l’obiettivo è quello di destabilizzare mentalmente la squadra etrusca, perché Volterra non può vincere di nuovo!
Minuziosi controlli sulle nostre balestre, critiche su come abbiamo montato il banco di tiro, ed una pressione psicologica costante sulla squadra di Volterra è il “motivo della mattinata”. Ma i nostri balestrieri non sono nuovi a tali atteggiamenti, tanto da sorridere ogni volta alle obiezioni fatte e da restare tranquilli, rilassati e consapevoli della forza del gruppo.
Tutto procede come sempre. Cominciano i tiri di prova ed ecco che l’imprevisto fa capolino. Così come è accaduto durante l’ultima gara, tenutasi un mese fa a Terra del Sole, anche in questa occasione va in panne una balestra volterrana, rompendosi nel punto in cui la corda spinge la freccia. Chi tira con la balestra sa benissimo che questa rottura normalmente implica, per i lunghi tempi di riparazione, l’esclusione dai giochi. Questo sarebbe una grave perdita per Volterra, perché si è rotta la balestra di Stefano, uno dei punti fissi della squadra. Per di più rimangono solamente trenta minuti alla fine del tempo concesso per i tiri di prova.
Uno sguardo complice tra due balestrieri ed immediatamente tutti hanno chiaro qual’è la propria funzione: Elena e Doc portano avanti i balestrieri per i tiri di prova; i tecnici della Compagnia si stringono attorno alla balestra di Stefano per riparare al danno fortuito in tempi record, tanto da farlo rientrare negli ultimi due tiri di prova, così da permettergli di calibrare di nuovo la freccia sul bersaglio.
Una prova incredibile, dalla quale emerge la calma, la preparazione e la competenza dei volterrani, soprattutto se si pensa che in tutta questa situazione, alcuni dei nostri balestrieri neanche si sono accorti di quello che era accaduto.
Così sotto gli occhi increduli delle altre squadre, rimaste a bocca aperta per la velocità della riparazione, finiscono i tiri di prova: tutti a pranzo, anche se prima dobbiamo consegnare la lista dei tiratori che formano la squadra per la gara del pomeriggio e Mario ne deve scegliere solo 12. Il quadro dei tiri della mattinata non aiuta il nostro Maestro d’Arme nella scelta, considerata la presenza di alcuni tiri “strani” dovuti forse al vento, che anche domenica si è fatto sentire a forti folate.
Un pisolino sotto “l’albero delle balestre” ed ecco la squadra che deve lottare per la vittoria nel pomeriggio.
I momenti precedenti alla gara trascorrono lentamente: la vestizione, l’attesa, lo schieramento per il lungo e stancante corteo, e per finire l’inno italiano, cantato a squarciagola quasi a buttare fuori tutta la tensione per la gara. Ma in quegli attimi solo un pensiero continua a ripetersi nella mente di ogni balestriere: tirare bene, come sappiamo fare!
E così inizia la gara. Lo schema dei tiri non dice il vero: il vento che sembra sparire per poi ricomparire, il sole che questa volta si trova dalla parte opposta del tiratore, tutte variabili che possono trarre in inganno il balestriere. Freccia dopo freccia, ogni compagnia scolpisce il proprio bersaglio, in una scultura di verrette, più vicine o meno tra di loro; quel colpo d’occhio dalla pedana di tiro a 36 metri, in cui noti subito quali sono le squadre più vicine, quelle che si possono contendere il titolo: due, tre squadre sembrano essere competitive, e ancora si rincorrono i nomi di Terra del Sole e di Volterra. I balestrieri delle due squadre si studiano a vicenda, chiedendo quale sia il punteggio della rivale. Ma poi alla fine il conteggio lascia il suo verdetto: Volterra vince di nuovo il titolo italiano con 308 punti, davanti alla squadra di Terra del Sole con 305 punti ed alla squadra di Chioggia con 292 punti, che si aggiudica il terzo posto.
Un buon punteggio, anche se i balestrieri volterrani sono abituati a ben altri risultati. E’ comunque sufficiente per confermare che VOLTERRA è sul gradino più alto del podio.
Alcuni sguardi compiaciuti ma la felicità non può prendere il sopravvento perché la gara non è ancora finita.
Mario di nuovo si trova a scegliere la rosa dei 12 tiratori che cercheranno di conquistare anche il titolo individuale. Una scelta di squadra, nella quale nessuno mai si sente migliore dell’altro, consapevole del fatto che “se si vince il titolo individuale, si vince per la squadra”.
Inizia la sfida in corniolo e subito c’è la sensazione di aver messo una mano su quel titolo. In prima tornata tira Elena la quale, con un tiro perfetto, “tappa” il pallino bianco che definisce il centro del bersaglio… Mah….speriamo. Ma intanto la gara va avanti e non ci si pensa più. Tiro dopo tiro giunge al bersaglio anche l’ultima freccia, la centoquarantaquattresima, su un bersaglio con la dimensione poco di più che di un cd. Un vero porcospino!
Attimi interminabili quelli precedenti all’estrazione delle frecce, tolte una ad una dall’esterno al centro fino a scoprire la freccia migliore, il tiro perfetto, quello del Campione Italiano… Ancora si rincorrono le voci dei rivali come in un unico coro: NO! VOLTERRA NON PUÒ VINCERE ANCHE NEL CORNIOLO!
Ma invece SI! Ed è un IMMENSO SI quello urlato dai balestrieri volterrani. È la nostra “Azza” il campione italiano! È la nostra Elena che conquista il titolo nazionale, scoppiando in lacrime per la consapevolezza, non tanto e non solo di essere stata migliore degli altri, ma per aver di nuovo fatto “cappotto” con tutta la squadra.
Un momento magico, nel quale tutti si sono stretti intorno a lei: balestrieri, figuranti, sostenitori. Tutti con le lacrime agli occhi per un’emozione che si è diffusa velocemente, per quel “puro” sentimento di Elena, la quale non ha esitato a mostrare a tutti un cuore così limpido e fragile, ma così tanto determinato da permettergli di essere l’anima della Compagnia.
Elena, uno dei fondatori della Compagnia, un suo anello fondamentale, la quale ha visto nascere e crescere il gruppo di Volterra, mettendosi sempre a disposizione e tirandosi indietro in quei momenti in cui, per il bene della squadra, era meglio che qualcun altro più preparato prendesse il suo posto. I suoi limpidi occhi celesti hanno più volte messo da parte l’orgoglio di fronte al bene del gruppo. Perché lei c’è sempre stata, sempre in disparte, discreta ma pronta a lottare, a sostenere, a difendere con le unghie e con i denti, ma anche a gioire “per e con i Suoi balestrieri”.
Questo è il sentimento che lega Elena alla Compagnia; quel sentimento che traspira e trasmette al gruppo continuamente, con la sua calma, i suoi silenzi e i suoi sguardi, orgogliosa di essere parte di qualcosa di veramente importante, di un gruppo che ormai si consolida e si presenta come la squadra da battere.
E questo è il sentimento che tutti vogliono restituire ad Elena. L’orgoglio di avere nel gruppo una così bella persona!
Ed è così che, in questo fine settimana, l’impensabile è diventato tangibile. L’impossibile è divenuto possibile. La speranza ha preso forma ed il sogno è divenuto di nuovo realtà.
Per noi non si tratta solamente dell’ennesima vittoria. Non ci stiamo solamente abituando a vincere, come ha detto qualche balestriere, perché non è un caso se quest’anno, come un mese fa o come lo scorso anno, Volterra ha fatto cappotto. Questo è quello che “per fortuna” possiamo raccogliere grazie alla nostra caparbietà, alla nostra preparazione e sicuramente grazie al grande sentimento lega ogni balestriere, ogni tamburino, ogni sostenitore alla Compagnia. Una Compagnia nella quale non solo si vince con la squadra, ma nella quale tutti possono vincere anche nel corniolo
La nostra Bea su facebook ha scritto: “com-pa-gnì-a.
dal latino: cum con panis pane. Partecipe dello stesso pane.
Stare in compagnia è qualcosa di più del non stare soli. E il distintivo è la condivisione.
Un vecchio proverbio persiano recita pressappoco così: “Quando hai due soldi, con uno compra del pane, con l’altro dei giacinti per la tua anima”. E la compagnia è una condivisione di entrambi – pane e giacinti: che sia di amici, teatrale, religiosa, economica, questa ne è la cifra.
Il compagno è quindi in generale una figura vitale, con cui dividere e con cui costruire.
Il tutto per dirvi…Grazie Compagnia! Sono felice e onorata di farne parte”.
Questo è quello che vogliamo essere. Perché la soddisfazione più grande, oltre a tutti i premi vinti, è quella di potersi sentire un grande gruppo di persone, oltre che una grande compagnia!
E noi ci sentiamo di dire grazie a tutti: grazie a Benassai Alessandro (Presidente), Benassai Mario, (Maestro d’Armi), Barbafiera Fabrizio, Baroncini Elena, Bellucci Alessandro, Bellucci Giulio, Benini Riccardo, Benini Roberta, Blunt Felix, Chiellini Libero, Chiellini Stefano, Fabbri Fabrizio, Frangini Massimiliano, Gotti Angelo, Gotti Alessandro, Gotti Orlando, Mascherpa Duccio, Migliorini Marco, Peretti Alessio, Peretti Daniele, Pucciotti Paolo, Sobrini Roberto, Stefanucci Gabriele, Ticciati Aurora e Valentini Roberta.
Grazie al mitico gruppo Musici del Comitato delle Contrade, che da anni ci accompagna nelle trasferte, tanto da diventare, oltre che parte integrante del gruppo, anche la nostra mascotte. Grazie ad Alessia, Alice, Ducci, Francesco, Livia e a tutti gli altri, anche se questa volta non erano fisicamente presenti.
Grazie a tutti i sostenitori. A quelli più assidui, che ci hanno supportato anche accompagnandoci in questa trasferta, ma anche a quelli che non sono potuti venire: grazie Roberto, Beatrice, Katy, Paola, Miria, Cinzia, Iliana, Isabella, Jane, Antonietta, Marcello, Liviana, Eros, Rita, Renzo, Sandro, Cecilia, Matteo, Benjamin, Shu, Giulia, Idrio, Felicita, Luana, Defendo … ed a tutti gli altri i quali, anche se non nominati, sono sempre con noi.
Un enorme grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato a portare il trofeo LITAB nuovamente a casa!
Questo premio non è solo per i balestrieri, ma è per VOLTERRA, questa magica Città che, come la nostra Compagnia è piena di sfaccettature e di sfumature l’una diversa dell’altra, le quali, quando riescono a fondersi in un solo corpo, posso ottenere risultati veramente sorprendenti.
Che questo sia di augurio per tutti!
Così, proprio perché questa è veramente una vittoria frutto dell’impegno di tutti, non rimane che festeggiare tutti insieme questa DOMENICA, 29 giugno, prima per le vie di Volterra, e poi alle 11:30 nella sala del Maggior Consiglio dello splendido palazzo dei Priori, per ricevere il riconoscimento da parte dell’Amministrazione Comunale.
Vi aspettiamo numerosi.
I balestrieri campioni d’Italia ad Amelia
VOLTERRA. La Compagnia dei balestrieri della Città di Volterra concede il bis al campionato italiano. Dopo il “cappotto” conquistato lo scorso anno a Iglesias, in Sardegna, questa volta conquista la vittoria sia nella gara dei singoli che in quella di squadra ad Amelia, in provincia di Terni.
Spedizione ancora fortunata per i volterrani che si sono dimostrati, ancora una volta, tra i migliori gruppi storici di in Italia, visto che da alcuni anni, i balestrieri di Volterra se non vincono arrivano al secondo posto ai campionati italiani. E per capire l’entità del sodaliziio basta vedere il palmares. I volterrani sono diventati campioni italiani a squadra nel 2007, nel 2008, nel 2009 e nel 2013 e medaglia d’argento nel 2010, nel 2011 e nel 2012. Campioni italiani specialità singolo Loris Ghelardini nel 2000, Alessandro Benassai nel 2005, Roberta Benini nel 2007, Stefano Chiellini nel 2010, Stefano Chiellini nel 2013. I balestrieri di Volterra che hanno vinto la medaglia d’argento individuale sono stati Mario Benassai nel 2007, Roberta Benini nel 2009, Jacopo Fabbri nel 2011.
Nel 2014, la numero uno in Italia per il tiro con la balestra, in questa edizione, è stata Elena Baroncini, che si è laureata campionessa italiana nel singolo. Mentre i componenti della squadra che ha partecipato ai campionati italiani ad Amelia sono Alessandro Benassai (presidente), Mario Benassai (maestro d’armi), Fabrizio Barbafiera, Riccardo e Roberta Benini, Alessandro Bellucci, Elena Baroncini, Felix Blunt, Alessandro e Stefano Chiellini, Fabrizio Fabbri, Angelo Gotti, Orlando Gotti, Duccio Mascherpa, Marco Migliorini, Alessio e Daniele Peretti, Roberta Valentini, Beatrice Piras. Nel ternano i balestrieri volterrani sono stati accompagnati dal gruppo dei tamburini delle contrade di Volterra Alessia Ducceschi, Livia Mannucci, Alessia Nencini, Alice Vanni, Francesco Zollo. E da molti appassionati di questa particolare attività di rievocazione storica che trova terreno fertile e naturale in una città che, fatalmente, affonda le sue radici nel passato.